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ARTI MARZIALI SVILUPPO PERSONALE TAI JI QUAN

Controllo e “GESTIONE” del movimento…

CONTROLLO MOVIMENTO

Ma il controllo e la GESTIONE del movimento…

…sono davvero così importanti nelle Arti Marziali?

 

Anche se la risposta potrebbe apparire fin troppo BANALE e SCONTATA, esistono molte sfaccettature che rendono l’argomento ben piu’ interessante di quanto si possa pensare.

Prima di tutto, CAPIAMOCI!

Da studioso, praticante e soprattutto insegnante di kung fu, spesso m’imbatto in diversi “errori di fondo” legati alla percezione di ciò che si fa

A volte questi BUG dipendono da “un’errata immagine interna” del movimento da esprimere…

Altre dipendono da “un’errata traduzione interpretativa a livello mentale“…

Altre ancora da “una limitata capacità attuativa a livello corporeo“…

Tranne l’ULTIMO CASO, quindi, gran parte degli errori emergono NON PER LIMITI FISICI, ma per qualcosa in tal senso legato “alla mente”  del praticante…

Per essere superati, questi BUG hanno bisogno di 2 cose:

  1. Un INSEGNANTE COMPETENTE (quelli che ti fanno SOLO  “fare, fare, fare, per intenderci, NON LO SONO!)
  2. Un ATTEGGIAMENTO INTERIORE “umile”… (se non si è disposti a mettersi in discussione e pagare il prezzo per l’affrontare e superare i propri limiti, nemmeno un BAGNO A LOURDES  potrà fare qualcosa! ok?)

Un insegnante COMPETENTE…

Nota dolente piuttosto diffusa…

Lo storico della formazione ed evoluzione dell’insegnante medio, è nella stragrande maggioranza dei casi limitata ad una “più o meno fotocopia del maestro precedente”!

Sorvolando sulla realtà in cui spopolano i CIARLATANI che con un paio di STAGE si comprano diplomi su diplomi, o su vere e proprie scuole più impegnate a VENDERE ciò che il mercato CHIEDE che a insegnare un’ARTE degna di questo appellativo, ritengo personalmente che il problema più grave si celi in un altro tipo di docente:

Quelli che studiano 10/15/20 anni filati da un unico maestro, che “non avranno altro Dio all’infuori di lui”, e che soprattutto VEDONO NELLA PRATICA una sorta di RIFUGIO da altre problematiche che affliggono la propria esistenza.

INTENDIAMOCI, capisco il fenomeno, e per certi versi LA TENACIA E DETERMINAZIONE (anche se sarebbe piu’ corretto parlare di bisogno!) sono sicuramente una DOTE che questi individui contemplano fino al midollo…

Tuttavia, una questione è “la pratica smodata” ed il saper fare di conseguenza…

Altro paio di maniche è LO SVILUPPO DI COMPETENZE aderenti al ruolo di INSEGNANTE!

Quelle O LE STUDI, o per quanto un “maestro” possa diventare ABILE nell SUA ARTE, riuscirà a “passare il testimone” ESCLUSIVAMENTE ALLE PROPRIE FOTOCOPIE!

Per come la vedo io, qualcosa di “troppo limitante” nel ruolo di un INSEGNANTE…

Un ALLIEVO UMILE…

Ad ulteriore riprova della confusione percettiva a cui accennavo, il valore “semi incompreso” di questa parola:

UMILE e MODESTO, pur comunemente considerati sinonimi, NON LO SONO!

Brevemente, ciò che contraddistingue la persona UMILE è l’attitudine a mettersi in discussione. (più che “mostrarsi ad un livello medio basso”)

L’ARROGANZA è il peggior nemico che si possa incontrare sul cammino del proprio sviluppo personale!

Talvolta la si abbraccia per “presunzione”, ma molto spesso lo si fa involontariamente per semplice PAURA! (o insicurezze annesse)

Affrontare i propri limiti è il lavoro (SU DI SE) più impegnativo che esista!

Sicuramente sul piano FISICO, ma soprattutto su quello psicologico ed emotivo! (almeno nella nostra cultura!)

Ad ogni modo, si può essere al cospetto dell’insegnante più bravo del mondo, ma se il proprio atteggiamento di allievo è interiormente arrogante, si avrà vita breve!

Semplicemente perchè questo tipo di atteggiamento BLOCCA L’ACCESSO ALLE “NUOVE INFORMAZIONI” di cui si ha bisogno per produrre un miglioramento/cambiamento.

CONTROLLO

“Chi non controlla i propri sensi è come chi naviga su un vascello senza timone e che quindi è destinato a infrangersi in mille pezzi non appena incontrerà il primo scoglio.”

-Ghandi-

Se non si possiede la facoltà di controllo del proprio corpo, sarà quindi come non averlo della propria nave…

Pur essendo coscienti del “porto di partenza e quello di approdo (in termini di INTENZIONE)”, non si avrà modo di poter governare il proprio viaggio… tantomeno di giungere per VOLONTA’ a destinazione.

GESTIONE

“Senza controllo non può esserci NESSUNA GESTIONE EFFICACE”!                                                      – Io –

E’ una questione di logica…

La reale possibilità di poter gestire qualcosa, deriva innanzitutto dal fatto che se ne abbia il controllo!

La questione che “incasina un po’ nello studio delle arti marziali” (specie quelle cinesi dove ad alti livelli “tutto deve scorrere”…) è la “collocazione temporale” del controllo nelle fasi di studio.

Brevemente: nel momento in cui “sto fissando” nel sistema psicomotorio un movimento, (fase di TRADUZIONE per “i miei”!) il CONTROLLO mi serve per disciplinare correttamente la tecnica.

Se manco di questo, rischio di sviluppare capacità motorie “scorrette”… che in un secondo momento avranno bisogno di “sovrascrittura” per essere sistemate.

Sovrascrittura (ripeto!) …NON SI POSSONO CANCELLARE!   Chiaro?

Se quindi ho lavorato “molto duro” per sviluppare una certa abilità, sarò costretto a lavorare molto più duramente per modificare l’abitudine!

I livelli di attenzione dovranno essere altissimi e dovrà persistere un “controllo totale del movimento” (probabilmente riducendo molto la velocità di esecuzione per facilitarne il processo)…

Diversamente, continuerà a subentrare “la vecchia abitudine”!

Ecco perchè “mi inalbero leggermente” quando si parla a sproposito di DURO LAVORO in merito al kung fu cinese!

Ci si mette 4 secondi, infatti, a “sgamare” il furbo che recita il mantra del maestrone… “delegando per incompentenza” al FARE FARE FARE lo sviluppo delle abilita’!

Puoi mettere un allievo a LAVORARE COME UNA BESTIA da SOMA, e farà, farà, farà…

…ma se non si è in grado di guidare con un “ottimo esempio” e non si hanno le competenze adeguate a risolvere (o quantomeno eludere) i suoi BUG percettivi, svilupperà inevitabilmente “un frame motorio” AD IMMAGINE E SOMIGLIANZA DEL PROPRIO BUG!

E si vedrà “in ogni tecnica”!!!

Questo NON E’ KUNG FU!

Anzi… per certi versi è in antitesi al concetto stesso che intendono i cinesi

A meno che, ovviamente, “non ci si trovi al cospetto di un talento naturale” interessato ad imparare da un docente nelle condizioni di DARE UN ESEMPIO PRATICO ECCELSO!  (il CASO a volte si manifesta! …sia chiaro!) 😉

Nella GESTIONE del movimento salendo di livello, cosa succede?

In realtà si “allenta il controllo” e gran parte del lavoro mentale diviene di “supervisione”…

Questo per vari fattori troppo specifici e “onerosi” in termini di spiegazioni da riportare in un solo articolo…

Se il CONTROLLO è ECCESSIVO, non c’è nessun scorrimento…

Sai di cosa si tratta?

Cliccando sulla domanda qui sopra, potrai schiarirti un attimino le idee…

Tieni presente che esistono veri e propri trattati sull’argomento, che risulta uno dei piu’ speculati e incompresi (DAGLI OCCIDENTALI ma non solo!) di tutto il panorama della cultura asiatica.

Di per se puoi comunque intuire con una certa facilità, che questo simbolo “indichi un movimento” e soprattutto “UNA TRASFORMAZIONE”.

Se uno dei due elementi “NON CAMBIA” o fatica a farlo, in oriente si parla di RIGIDITA’…

ATTENZIONE all’apparente paradosso!!!

Nel Taijiquan, per esempio, (massima espressione della suprema interazione polare), può succedere di confondere un’esecuzione fallacea per principio, con qualcosa di estremamente valido.

Ora, prima di passare all’esempio, PREMETTO E SOTTOLINEO che si rende necessario CONTESTUALIZZARE la frase per non cadere nel baratro delle “percezioni avverse”!!!

Morbido e duro, devono costantemente manifestarsi (secondo il simbolo) e interagire tra loro…

Questo per principio.

VERO CHE NEL CONTESTO “SALUTE”, IL CONCETTO ESPRESSO DAL TAO TRASCENDE LA MANIFESTAZIONE FISICA!

(tradotto: se ti muovi SEMPRE molto lentamente, NON E’ DETTO CHE SIA UN ERRORE!)

Per chi “mastica” alcuni precetti dell’argomento:

Se mi muovo “costantemente morbido”, o “costantemente duro”, manifesto RIGIDITA’…

Se un praticante esprime il movimento “SEMPRE FORTE” (eccesso di YANG) si vede… Sicuramente la potenza viene espressa, ma viene espresso anche un enorme spreco di energie…

Può esserci EFFICACIA ma NON EFFICIENZA…

Se un praticante esprime il movimento “SEMPRE DEBOLE” (eccesso di YIN) ciò che appare è un’estrema “morbidezza”…

Potrebbe apparire EFFICIENTE ma perdere di EFFICACIA…

Con gli stili forti emergerebbe “una mancanza di SOSTANZA”, ma nel caso del TAIJI la morbidezza potrebbe essere scambiata facilmente per ARMONIA… (pur non essendolo con certezza!)

YIN e YANG “devono manifestare un’interazione ed un cambiamento” che, qualora interpretato correttamente, produce EFFICIENZA. (indipendentemente dal contesto)

Riassumendo…

Se manca il controllo la fase di traduzione psicomotoria di un movimento risulterà FALLACEA, e “continuando a FARE, FARE e FARE, si finirà con lo sviluppare abitudini motorie fallacee che DOVRANNO ESSERE CORRETTE IN UN SECONDO TEMPO!”

Ricordati che NON SI POSSONO CANCELLARE!

Andranno SOVRASCRITTE e questo processo implicherà un impiego ENORME di energie e tempo!

Se tuttavia il controllo rimane SEMPRE TROPPO ALTO (anche una volta sviluppata l’abitudine motoria), il movimento diverrà RIGIDO. (ad essere precisi: “LO SCORRIMENTO DELLE FORZE sarà ostacolato e perderà efficienza”)

Si tratta quindi di “saper modulare correttamente”questo FONDAMENTALE PARAMETRO in funzione della fase di studio.

Alcuni talenti “ce la fanno in automatico senza bisogno di studiarci e capirci su”…

Ma la maggior parte degli allievi manifesta la necessità di “paradigmi didattici” che permettano loro di sviluppare, riattivare e migliorare le proprie abilità motorie.

Se vuoi saperne di più…

…puoi scrivermi ad uno dei miei contatti, oppure puoi usare il comodo FORMAT per i commenti a fine articolo.

Nonostante il periodo saturo di impegni, ti risponderò nell’arco di copo tempo.

Avere CONTROLLO e saper GESTIRE il movimento con il proprio corpo, nella società odierna (specie quella nostra) risulta poco naturale e necessita spesso di un tipo di competenze da parte del docente (o anche dello stesso allievo SE GIA’ SI IDENTIFICA NEL RUOLO DI STUDIOSO) che “nella via tradizionale” (selettiva) NON SONO MAI SERVITE!

Ma se OGGI si parla di SCUOLA (e non di TALENT SCOUTING), sono una parte di competenze INDISPENSABILI a produrre RISULTATI REALI…

Diversamente, o s’incappa in TALENTI, o si tratta di “risultati SOLO PERCEPITI”.

Buona riflessione…

 

Zaijian

 

– Sergio –

Sergio Simoncelli Insegnante Gong Fu

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