Il gettonatissimo “RILASSAMENTO” è senza dubbio una delle armi più taglienti che viene utilizzata nel TaijiQuan.
Facendo leva su uno dei bisogni odierni più diffusi, il docente medio o l’addetto alla “vendita dei corsi” tenta di portare acqua al proprio mulino cagionando invece insoddisfazione nel praticante inesperto, o ancor peggio, una vera e propria “zona d’ombra” sulla sua via della sua crescita personale!
In malafede o meno, poco importa!
Dov’è finito il “profondo senso di responsabilità” che dovrebbe caratterizzare i corsi di “arti marziali” ed i suoi “addetti ai lavori”???
Analizziamo la questione con un po’ più di attenzione:
Seppur molte volte, a fronte di un “metodo per rilassarsi”, l’esperienza iniziale si riveli tutt’altro per molti degli studenti novizi, questo sintomo “viene magistralmente GIUSTIFICATO” spacciandolo per una sorta di “fase spurgo”!
Si tratta invece nella realtà, di una “conseguenza inevitabile” dell’affrontare le RESISTENZE prodotte dalle proprie abitudini mentali e corporee! E indovina un po’? …col tempo peggiora invece che dissolversi, finisce non di rado per strutturare conflitti interni poi difficili da debellare!
In altre parole, nel processo di “comprensione del movimento da eseguire”, ci si scontra con “le vecchie abitudini del sistema psicomotorio” che devono essere dapprima sovrascritte con quelle “nuove”, e successivamente ripetute fino a trasformarle in NUOVA ABITUDINE.
Fino ad allora, se si “allenta troppo il livello di attenzione” o si saltano dei passaggi, subentrerà costantemente il “vecchio schema” e di conseguenza la propria pratica verrà PLASMATA ad immagine e somiglianza di un “probabile problema” che si voleva paradossalmente risolvere iscrivendosi al corso!
Voglio ricordare inoltre che quando parliamo di “sistema psicomotorio”, si parla di MENTE e CORPO… ok?
Ergo, le “resistenze” a cui si faceva allusione qualche riga sopra possono essere SOLO DI 3 TIPI:
- Mentali
- Fisiche
- Di traduzione (a livello di connessione tra le due, per intenderci)
Partendo dal presupposto che “la fase di osservazione” sia funzionale ed efficiente (ma sappi che spesso NON E’ COSI’!), in ognuno dei 3 “piani” le abitudini svolgono l’importante funzione:
QUELLA di “automatizzare alcuni processi” semplificandoci la vita!
Tuttavia, paradossalmente, quando ci trova nella condizione di “dover cambiare qualcosa”…divengono una sorta di “ostacolo” che si frappone tra noi ed il nostro obbiettivo!
Nell’approccio al nuovo, necessariamente si deve esporre il proprio sistema psico-motorio ad uscire dalla propria “zona di comfort” per fargli sperimentare “una situazione sconosciuta fino a prima”! Ci si deve spingere “oltre un nostro limite”, e questo processo produce inevitabilmente un disagio che tuttavia andrà smarrito via via che diventerà “famigliare con la ripetizione”!
Tutto chiaro fino a qui?
L’affrontare questo “disagio”, comporta FATICA!
Non importa se l’ostacolo è sul piano FISICO, su quello MENTALE o su quello di TRADUZIONE! DI SICURO ci sarà un prezzo da pagare! (tieni bene a mente questo punto che riprenderemo tra poco!)
Proviamo ad andare oltre:
Secondo te, qual’è il piano “più insidioso” dove affrontare un proprio limite?
- Fisico?
- Mentale?
- o Traduzione?
Se hai pensato FISICO, apri la tua mano destra, guardane il palmo, ruota la testa leggermente verso sinistra e PRENDITI A SCHIAFFI DA SOLO come Batman faceva con Robin nei fumetti! 😉
Quello FISICO è il piano “meno insidioso di tutti”, in quanto i propri limiti appaiono chiari quanto il sole a mezzogiorno! E comunque, basta uno specchio per avere la “prova del nove”!
I limiti fisici “SI SENTONO” e si VEDONO!
Nessuna “insidia” quindi… basta “lavorarci un po’ sopra” e ragionevolmente l’allenamento porterà i risultati.
Se hai pensato al livello di TRADUZIONE, ci hai anche azzeccato, tuttavia i “problemi veri” su questo piano si rivelano INSIDIOSI “NON nella fase iniziale”, ma in una fase di studio più avanzata!
E’ lì infatti che da “semplice ostacolo” possono tramutarsi in PROBLEMA… ma UDITE UDITE, A CAUSA DI COSA???
Di qualche “intoppo” nel PIANO MENTALE!
Quindi, E’ SUL PIANO “MENTALE” che si nascondono le VERE INSIDIE!
La maggiorparte di esse è direttamente legata a CREDENZE!
Ora, non essendo il topic di questo articolo ne posso solo ACCENNARE, ed essendo LA CREDENZA una sensazione “di certezza” rispetto qualcosa o qualcuno, è chiaro che quel “certezza” finisce per FISSARE nella mente o rappresentarne qualcosa di FISSO…
Quando parliamo di “cambiamento”, ciò che è “fissato” produce RESISTENZA nello stesso momento in cui tentiamo di farne mutare lo stato!
Anche PER LA MENTE comporta quindi “un prezzo da pagare” e una certa FATICA! Quel prezzo è di natura psico-emotiva ed a differenza del “piano fisico”, interagirci è molto complesso e richiede un tipo di “preparazione” che normalmente non viene fornita nè dai genitori, nè tantomeno nelle scuole!
Ti è MAI capitato di imbatterti in qualcuno che vorrebbe CAMBIARE QUALCOSA (a parole) ma FA SEMPRE LE STESSE COSE? Devi sapere che per “fare” sempre le stesse cose si deve continuare a “pensare” sempre allo stesso modo!
Quindi, PRIMA, si deve cambiare modo di pensare! Per le ragioni appena descritte si rivela proprio essere la fonte del disagio più grande e come epiloga la sua storia di solito?!!? ESATTO! Aria fritta e cambiamenti ZERO!
A meno che non ci metta lo zampino LA FORTUNA, LA SPERANZA o L’AMORE QUANTICO, col “corpo cilindrico cavernoso di carne” che SI OTTIENE QUALCOSA!! 😉
Capisci ora l’inspiegabile proliferare di GURU, SANTONI, MAESTRI, ILLUMINATI sempre pronti a DONARNE SOTTO LAUTA COMPENSA?!?!? 😉
Finche c’è domanda, il MERCATO RISPONDE!
Per cui, riallacciandoci al punto che ti avevo chiesto di tener presente, se il problema è UN INCONSAPEVOLE DESIDERIO DI “NON PAGARE IL PREZZO” che comporta un cambiamento, C’E’ BEN POCO DA FARE!!!
Con una RIGIDEZZA ARTICOLARE (sul piano FISICO quindi) se non voglio pagare il prezzo in termini di fatica per affrontare gli allenamenti necessari a farla tornare flessibile, NON E’ CHE HO A DISPOSIZIONE “MOLTI TRUCCHI”!!!
Ricordi? Su questo piano SI SENTE e SI VEDE!
Ergo… l’osso verrà mollato molto velocemente senza tante conseguenze! Mi iscriverò a quel fantastico corso di “Pittura” che mi piaceva tanto e che lascia uscire “il mio lato creativo” senza sbattermi in faccia costantemente “quel limite che non voglio affrontare”!
Sul piano MENTALE è totalmente un’altra storia!
Prima di tutto: che si sia in grado di accettarlo o meno, più si crede e meno si è consapevoli! E non è un caso che le persone “che credono molto” finiscano per essere attratti visceralmente da parole come “CONSAPEVOLEZZA”!
Ne hanno semplicemente UN GRAN BISOGNO!
Se ti stai chiedendo il “perchè”, torna a rileggerti la “definizione di CREDENZA”! Si stratta di una “sensazione” (piano psico-emotivo) di CERTEZZA (che non cambia!), ha indubbiamente “qualcosa a che fare” con la sicurezza interiore, e mentre in teoria “dovrebbe soddisfare questo tipo di bisogno umano fondamentale”, nella pratica lo genera ogni VOLTA che la dinamica del processo interno a cui si riferisce CI DOMINA invece che essere GESTITO DA NOI STESSI!
Te lo ripeto?
Se non si padroneggiano le dinamiche dei processi interiori del “credere”, si finisce per esserne guidati e dominati inconsapevolmente da chi o da ciò che si crede! Questo produce inevitabilmente INSICUREZZA INTERIORE!
Metaforicamente, è come se “al comando” della nostra persona ci fosse qualcun altro (o qualcos’altro) e non potessimo farci nulla! Saremmo di fatto “impotenti” rispetto al nostro reale potenziale e sopraffatti dal non riuscire inspiegabilmente ad averne accesso!
ECCO PERCHE’ “LA VIA DEL COMPRENDERE” E’ SI PIU’ FATICOSA, MA ANCHE “SICURA” PER IL NOVIZIO!
Se hai compreso questo passaggio, prima di basare “ogni tua scelta su qualcosa o qualcuno in cui credi” ti dovrebbe quantomeno “prudere l’ano”! 😉
Quando una mente non riesce a far andare mano nella mano ciò che crede con ciò che comprende, si manifesta la PSICOPATIA!
Questa era la definizione di “malattia della mente” lasciata da celebre Gurdjieff. Profondo studioso delle dinamiche mentali umane…
Ma senza scomodare “grandi nomi”, ognuno di noi sperimenta quotidianamente la valenza di questa “duplice natura” della mente umana!
Prendi i KAMIKAZE o i terroristi che “in nome di ciò che credono” fanno saltare in aria se stessi e chi sta loro intorno!! SERVE PER CASO UN NOBEL PER CAPIRE CHE SONO “MALATI DI MENTE”?!??!
Tornando al FOCUS dell’articolo, per “poter accettare” che il TAI JI QUAN serva per “rilassarsi”, devono coesistere una serie multipla di “bestemmie” contro l’intelligenza umana… oppure una convinzione da assecondare:
Quella che si possono ottenere risultati SENZA FARE FATICA e che l’importante sia CREDERCI!
Purtroppo, un pensiero simile (attribuito all’ignobiltà in oriente!), apre le porte ad una serie illimitata di “distorsioni percettive” secondarie che ruotano attorno a parole che evocano “processi psicoemotivi” totalmente INSONDATI E PRIVI DI QUALSIASI ANALISI RAZIONALE CONTESTUALIZZATA: come IL DESTINO!
Nel “gioco delle percezioni”, parole come AMORE e SPIRITUALITA’ ad esempio, finiscono per “smuovere UN POTERE IMMENSO” che veramente “sposta le montagne”!!! Il problema è che PRATICAMENTE NESSUNO SI RENDE CONTO CHE TALE POTERE “E’ QUELLO PERSONALE” E CHE VIENE DIROTTATO INCONSAPEVOLMENTE ATTRAVERSO IL CREDERE, ATTRIBUENDOLO “PROPRIO A CHI E’ IN GRADO DALL’ESTERNO DI GESTIRLO”!
Si tratta di uno schema “molto antico”, surrogato di precetti religiosi che da secoli governano le “credenze delle masse” per sfruttarne le potenzialità!
E non è un CASO che alcuni ambienti “vengano erti a loro immagine e somiglianza”!!!
Scuole chiamate “templi”, dove il “Maestro di turno” sembra un “prete senza tonaca”!
A questo punto, dovrebbe sorgere “un’obiezione”:
Ma in quel tipo di ambiente LA FATICA E’ di solito PRESENTE!
BINGO! Ma quale tipo di fatica?? FISICA o MENTALE??? 😉
Inizi a “comprendere”??
Credere rappresenta una sorta di “facilitazione mentale”… o MEGLIO, comprendere COSTA FATICA e disagio psicoemotivo, QUINDI “MEGLIO CREDERE”!!
SICURAMENTE “PIU’ FACILE”!!!
La “sensazione di certezza” rappresenta infatti “UN SURROGATO MOLTO APPETIBILE” per gli insicuri, in quanto SEDA la “sensazione di insicurezza” proprio sullo stesso piano dove NON SI VUOLE FAR FATICA: quello PERCETTIVO.
Va da se a questo punto, che il VERO PROBLEMA alberghi sul piano mentale!
“Mettendolo in moto”, dovrebbe produrre domande del tipo:
- Ma può essere, una disciplina evolutasi in una cultura estremamente distante dalla nostra, FACILE DA APPRENDERE?
- Se non “comprendo”, che cosa imparo facendomi guidare esclusivamente da ciò “che credo”?
- Se non voglio far fatica, perchè mi ostino a ripiegare sul mondo delle arti marziali orientali che ne sono un EMBLEMA?
- Se voglio produrre un cambiamento, “perchè non voglio abbandonare i vecchi schemi di pensiero”?
- Se voglio SOLO RILASSARMI, perchè non vado a farmi fare un massaggio o alle terme?
- Nella fase in cui “dovrò concentrarmi per imparare”, come posso pretendere di rilassarmi?
- Cosa intendo veramente con “rilassamento”?!?!?
- Il rilassarmi, si può tradurre veramente in un miglioramento autentico e duraturo? Perchè a quel punto posso “iniziare o continuare a fumare marijuana”!!
E qui mi fermo… per epilogare senza farti leggere per ore ed ore…
Diamo per assodato dunque la “buona fede”, ma l’irresponsabilità da parte del docente medio che non si “informa a dovere” e non sonda con un idoneo processo di comprensione quello che “va a proporre”…
Con il TAI JI, il rilassamento CENTRA!
Infatti è necessario rilassare il corpo per far fluire il qi, e rilassare la mente per NON “ostacolare” il processo attuato dal movimento. Una volta in grado di padroneggiarlo, è “quello l’autentico motore del tai ji”, e potendo l’energia essere mossa anche dalla mente è necessario metterla in silenzio o “allinearla” al movimento del corpo in modo da ottenere un effetto sinergico!
Ma tale condizione, tranne per qualche rarissimo talentuoso, è praticamente IMPENSABILE che possa manifestarsi nella fase iniziale!!!
E tuttavia, NON SI PRATICA IL TAI JI PER RILASSARSI, ma eventualmente CI SI RILASSA PER PRATICARE TAI JI!!! Chiaro?!
Il concetto dovrebbe essere ora comprensibile in modo piuttosto chiaro anche da un OUTSIDER! Ma che non lo sia per un INSIDER la dice veramente lunga sul livello medio in cui ristagna questa straordinaria pratica… e di CHI SIA LA RESPONSABILITA!
NO, NON MI RIFERISCO DIRETTAMENTE “AI MAESTRI”, ma all’approccio ad uno studio costantemente basato su CREDENZE invece che su processi autentici di comprensione!
Il taiji è uno strumento di benessere molto prezioso, ma va compreso in profondità per averne accesso ai benefici in modo consapevole…
Il resto sono semplici “piacevoli conseguenze”!
- Faccio tai ji “muovendo l’aria” ma lo faccio in buona compagnia e lo stress della giornata lavorativa scema durante l’ora… il beneficio NON ARRIVA DAI TAI JI, ma dalla condivisione di un po’ di tempo in un ambiente piacevole dove ho mosso un po’ il mio corpo (se faccio una vita sedentaria il beneficio è inevitabile, ma è lo stesso che otterrei facendo ginnastica!)
- Faccio tai ji, ci credo molto e tutto mi risulta facile! Per forza, rimanendo in “sintonia” con il tuo credo, la tua mente “non ha MAI BISOGNO di mettere in discussione i propri schemi”, semplicemente li ricalca e si crogiola nella propria zona comfort. Se il risultato a cui auspico è “avere ragione/non avere mai torto, SAPERE, fare fare fare, questa realtà è ideale… Ma di che tipo di benefici stiamo parlando??? 😉
- Faccio tai ji da solo 2 mesi e sono riuscito a “difendermi” da un’aggressione… Sicuro che dipenda dal Tai Ji e non dalla tua propensione “reattiva” o da un buon dislivello in termini di abilità naturale tra te ed il bifolchetto? 😉
Concludendo, fino a quando “sceglierai un corso” in funzione di ciò che credi, non padroneggiando le dinamiche interiori delle credenze, AVRAI SEMPRE RAGIONE DEI TUOI RISULTATI, MA “NON VERRANNO MAI DAL TUO TAI JI”!
Imparare ed utilizzare questa straordinaria disciplina cinese può portare benefici impensabili alla persona media di cultura occidentale, anche senza bisogno di essere “esperti in M.T.C.” o avere gli occhi a mandorla… MA E’ NECESSARIO “IMPARARE A MUOVERSI CONSAPEVOLMENTE” e si tratta SEMPRE di frutti della “FATICA” che lo studio pratico porta con se sia a livello mentale che corporeo!
Se VERAMENTE hai bisogno di RILASSARTI, non lasciarti CHIUDERE LA MENTE da qualche convinzione come “le voci da articolo civetta” che girano sul TAI JI… il beneficio che ne ricaveresti finirebbe per CONSOLIDARE GLI STESSI MECCANISMI CHE TI HANNO GENERATO QUEL BISOGNO!
Cerca una pratica COMPRENSIBILE, un ambiente FRANCO in cui non devi credere a nulla ed in cui ESSERE GUIDATO nell’imparare in modo chiaro “e nella tua lingua“!!!
Il cinese è una lingua che agli occidentali “lascia molto spazio interpretativo”… e il “furbacchione” di turno potrebbe “marciarci sopra” apparendo per giunta una sorta di “illuminato”!
Non dimenticarti di pretendere una “formula dichiarata con chiarezza” in merito ai risultati ottenibili ancor prima di iscriverti al corso, e se non ti viene offerta una spiegazione “digeribile” o si slitta “sul generico/mistico”, lascia perdere!
I corsi “per tutti” che ti trasformano in una sorta di Monaco, NON ESISTONO…
Al limite, se sei dalle parti di Verona, ti possono far diventare un perfetto MONA! ^_^
Tutto Chiaro?
Ps.non fare come il sottoscritto che a 14 anni giocava a basket per “diventare alto”! Mi ci volle l’intervento di mio cugino, che mi guidò in un semplice ragionamento per “smontare il castello di carte della mia sciocca convinzione”:
Quelli giocano a Basket “perchè sono alti”! Non il contrario!
Allo stesso modo:
Quelli si rilassano per fare tai ji! Non il contrario!
Buona riflessione, e se qualcosa “non ti torna” scrivimi compilando lo spazio qui sotto! Non devi registrarti da nessuna parte e sarò ben lieto di risponderti…